I due superbi guerrieri si scambiarono il giuramento. E dovettero compiere difficili e faticose imprese, prima di condurre sul Reno la regina. Quei coraggiosi corsero grandi pericoli.
Ho sentito parlare di nani selvaggi, che abitano le caverne e portano per schermo un cappuccio di specie meravigliosa.
Chi lo porta sul capo è perfettamente difeso da colpi e ferite.
Nessuno può scorgerlo finchè lo ha indosso. Può spiare e ascoltare a volontà, e si racconta che le sue forze ne siano aumentate.
Il cappuccio magico dunque lo portò con sè Siegfried, che l'aveva tolto con molta fatica a un nano di nome Alberico.
I cavalieri arditi e forti si prepararono quindi per il viaggio.
Quando il forte Siegfried portava il cappuccio magico, guadagnava una terribile forza, la possanza di dodici uomini, così si racconta. Con grande astuzia egli conquistò così la splendida fanciulla.
Il cappuccio magico era fatto in modo che ciascuno, dentro di esso, poteva fare quello che voleva, secondo il proprio animo, perchè tanto nessuno lo vedeva. Così conquistò egli Brunilde.
Ma ciò gli portò sventura.
«Siegfried, o buona spada, pria di fare il passaggio
dimmi, quanti guerrieri condurrem nel viaggio,
per giunger con onore al paese lontano?
Trentamila guerrieri avrem presto sottomano».
«Qualunque ne sia il numero», disse Siegfried allora,
«è talmente feroce la superba signora,
che soccomberan tutti sotto il suo braccio fiero;
vi darò consiglio migliore, valente e buon guerriero.
«Scendiamo lungo il Reno soli, da cavalieri,
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