I NIBELUNGHI


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     Il re Gunther disse:
     «Ve lo dirò, gentile sorella. Noi abbiano gravi pensieri da sopportare con grande coraggio.
     «Noi vogliamo recarci a cercare una sposa in paese straniero, lontano, e vorremmo avere splendide vesti per comparire con onore davanti alle donne».
     «Sedete, caro fratello», disse la figlia di re, «e ditemi chi sono queste donne, delle quali cercate l'amore in paese straniero».
     E, prendendo per mano i due guerrieri, li condusse entrambi al luogo dove prima stava seduta, su cuscini ricchi, adorni di bei disegni e ricamati d'oro. Essi ebbero grande piacere a star con lei.
     Sguardi teneri, sospiri d'amore si scambiavano spesso fra i due.
     Siegfried la portava nel cuore; ella era per lui come la sua propria carne. Con grandi servigi meritò poi che ella gli fosse data in moglie.

     Il re Gunther disse:
     «Carissima sorella mia, senza il vostro aiuto noi non potremmo riuscire. Noi vogliamo cercare avventure nel paese di Brunilde. Ci occorrono begli abiti per comparire con onore davanti alle donne».
     La principessa disse:
     «Fratello mio diletto, vi offro tutto il mio aiuto, e son pronta a servirvi. Se alcuna vi rifiutasse qualche cosa, ne avrei dispiacere. Voi non dovete, nobili cavalieri, rivolgermi preghiere. Datemi piuttosto ordini come padroni; io sono pronta a farvi piacere, e lo farò molto volentieri».
     «Cara sorella, noi vogliamo portare buoni e begli abiti; la vostra bianca mano ci aiuti a prepararli. Date ordine alle vostre ancelle, perchè li eseguiscano e facciano in maniera che ci stiano bene, dal momento che abbiamo la ferma intenzione di fare questo viaggio».


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