I NIBELUNGHI


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     Le fu detto chi erano coloro che con Siegfried giungevano al paese. Tosto ella fece disporre i seggi dove egli dovesse innanzi agli amici stare sotto al baldacchino. I vassalli di re Siegmund gli cavalcarono incontro.
     Non so chi potesse essere meglio ricevuto degli eroi nel paese di Siegmund. A Crimilde venne incontro a cavallo Sieglinde con molte belle dame; arditi cavalieri andarono oltre per una giornata di viaggio finchè gli ospiti furono in vista. Quelli del paese e i forestieri ebbero a faticare prima di giungere a una lontana fortezza chamata Xanten.
     Siegmund e Sieglinde baciarono molte volte con bocca ridente la figlia di Ute e Siegfried il guerriero; ogni loro pena era finita. A tutto il loro seguito fu dato il benvenuto.
     Gli ospiti furono menati dinanzi la sala di re Siegmund. Le leggiadre fanciulle furono issate giù dalle giumente; e parecchi uomini si diedero a servire con premura le dame.

     Per quanto fossero state splendide le nozze sul Reno, qua vennero donate agli eroi le vesti più magnifiche che avessero portato in vita. Si raccontarono miracoli della loro ricchezza. Erano in mezzo agli onori e avevano di tutto in abbondanza. Che belle vesti dorate portavano le genti di Sieglinde, la nobile regina! Pietre preziose e fibbie vi erano intessute. Così disponeva ella e aveva cura di tutto.
     Il re Siegmund disse ai suoi fedeli:
     «Annunzio a tutti i miei amici che da oggi in poi Siegfried porterà la mia corona».
     Quelli del Niederland udirono ciò volentieri.
     Egli gli consegnò la corona insieme con i tribunali e il paese. Così Siegfried fu re e signore. E pronunciava le sentenze, e puniva quando era giusto, di modo che era assai temuto il marito della bella Crimilde.


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