I NIBELUNGHI


Pagina 77
1-10- 20-30- 40-50- 60-70- 80-90- 100-110- 120-130- 140-150- 160-170- 180-190

[Indice]

     «La vassalla non passerà dinanzi a una moglie di re».
     Allora le due regine si ingiuriarono senza ritegno. E Crimilde rinfacciò a Brunilde di essere stata prima la moglie di Siegfried anzichè di Gunther. Brunilde, profondamente offesa, disse:
     «Lo dirò a Gunther».
     E Crimilde rispose:
     «Che me ne importa? La tua insolenza ti ha ingannata; sei tu che mi hai costretta a parlare. Te lo dico in verità, e me ne dispiace; non potrò più essere in amicizia con te».
     Brunilde cominciò a piangere; Crimilde senza curarsene entrò nel duomo col suo seguito prima della moglie del re. Grande odio ne venne; e chiari occhi ne furono turbati e inumiditi.
     Durante il servizio divino e i canti il tempo parve assai lungo a Brunilde. L'animo suo era contristato; più di un guerriero buono e coraggioso ne pagherà la pena.

     Brunilde con le sue donne uscì e si fermò dinanzi alla chiesa. Pensava:
     «Crimilde mi dirà tutto, e se egli si è veramente vantato, me lo pagherà con la sua propria vita».
     Venne la nobile Crimilde con il suo seguito di cavalieri, e Brunilde disse:
     «Fermatevi! Voi mi avete oltraggiata; datemi delle prove; i vostri discorsi mi hanno fatto male».
     E la bella Crimilde disse:
     «Perchè non mi lasciate andare? Ve lo provo con l'oro che splende alla mia mano. Me lo donò Siegfried dopo che stette con voi».
     Mai Brunilde non ebbe una più penosa giornata. Disse:
     «Quest'oro mi fu rubato molti anni fa. Or scopro chi me lo trafugò».
     Le due donne erano furibonde.
     Allora disse Crimilde:
     «Io non voglio essere il ladro. Se ti avesse premuto l'onore, avresti taciuto. Te lo provo con questa cintura che io porto. Non ho mentito, Siegfried fu tuo marito».


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]