I NIBELUNGHI


Pagina 78
1-10- 20-30- 40-50- 60-70- 80-90- 100-110- 120-130- 140-150- 160-170- 180-190

[Indice]

     Ella portava una cintura di candida seta, bella, con pietre preziose. Quando Brunilde la vide cominciò a piangere. Doveva saperne la ragione Gunther e tutti coloro che gli erano sudditi.
     Allora la regina del paese disse:
     «Mandate dinanzi a me il re del Reno, deve udire da me come sua sorella infama la mia persona; ella dice a tutti ch'io fui la moglie di Siegfried».
     Venne il re coi cavalieri; quando vide piangere la moglie, la sua cara, disse benevolmente:
     «Chi vi ha fatto dispiacere, moglie mia?».
     Ella disse al re:
     «Sono molto contristata. Tua sorella ha voluto rapirmi tutti gli onori. La accuso a te. Ella disse ch'io son la druda di Siegfried, suo marito».
     Disse re Gunther:
     «Ella ha fatto assai male».
     «Ella porta la mia cintura, che ho smarrito da tempo. E il mio oro rosso. Ah, perchè sono nata! Se tu, signore, non mi liberi da tanta vergogna, mai più non ti voglio amare».

     Disse re Gunther:
     «Fatelo venire; se si è vantato, lo confessi liberamente; non vorrà negarlo, l'eroe del Niederland».
     E l'ardito Siegfried fu tosto chiamato dinanzi a loro.
     Quando Siegfried, il guerriero, vide quella gente adirata, e non sapeva perchè, disse subito:
     «Perchè piangono queste donne? Fatemelo sapere. E perchè mi avete fatto chiamare qui?».
     Disse re Gunther:
     «Trovai qui un grande dolore. Mia moglie, dama Brunilde, mi ha detto che tu ti sei vantato di essere stato il suo primo marito. Lo dice tua moglie Crimilde. Hai fatto ciò, cavaliere?».
     «Mai», disse Siegfried, «e, se essa ha detto ciò, non avrò più pace finchè non se ne sia pentita; e voglio di ciò purgarmi dinanzi a tutto l'esercito con solenne giuramento. Mai io dissi questo».


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]