I NIBELUNGHI


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     «Gli uomini di Siegfried aspettano presso i loro cavalli. Andiamocene, perchè io non sto volentieri presso i Burgundi».
     Crimilde disse:
     «Qui i miei amici, i migliori ch'io abbia, mi consigliano di rimanere presso di loro. Io non ho nessun consanguineo nel paese dei Nibelunghi».
     Fu questo un grande dolore per Siegmund. Egli disse:
     «Non vi lasciate convincere. Davanti a tutta la mia parentela porterete la corona, con la stessa regale dignità come prima. Non porterete voi la pena di aver perduto il marito.
     «Ritornate al paese nostro anche per amore del vostro figlioletto. Non dovete lasciarlo orfano, signora. Quando egli sarà cresciuto, vi consolerà. E intanto molti guerrieri arditi e buoni vi serviranno».
     Ella disse:
     «Mio signor Siegmund, non posso e non devo partire con voi. Qualunque cosa possa accadermi, devo rimanere qui coi miei parenti, che mi aiuteranno a piangere».

     Tali parole non piacquero ai guerrieri.
     Essi esclamarono tutti insieme:
     «Ah, possiamo ben dire che la più grande sventura ci colpisce ora, che volete rimanere qui presso i nostri nemici! Mai più sfortunati cavalieri si recarono a una corte».
     «Partite senza timore e in buona guardia di Dio», disse Crimilde. «Vi farò dare buona scorta fino al vostro paese e vi farò ben proteggere. O buoni guerrieri, raccomando al vostro affetto il mio caro figliuolino!».
     Quando videro che era decisa a non seguirli, tutti gli uomini di Siegfried piansero. Oh, fu con grandissima amarezza che Siegmund si separò da dama Crimilde! Egli provava una grande afflizione.


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