I NIBELUNGHI


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     Disse re Gunther:
     «Volete essere il mio messaggero e domandargli se vuole ospitarci fino a giorno?».
     Eckewart corse a fare l'imbasciata. Trovò sulla porta Rüdiger che già l'aveva veduto.
     Disse Eckewart:
     «Tre re mi mandano a voi: Gunther, Gernot e Giselher, vi offrono i loro servigi, e lo stesso fanno Hagen e Volker; occorre loro un albergo per questa notte».
     Rüdiger rispose con bocca ridente;
     «È una buona notizia questa che i re desiderino i miei servigi. Io sono pronto e lieto che essi mi entrino in casa».
     E tosto Rüdiger diede ordine ai suoi servi e vassalli di muovere incontro agli ospiti.


     VENTISETTESIMA AVVENTURA

     Come giunsero a Bechlar.

     Il margravio andò dalle sue donne, e diede loro la notizia che stavano per giungere i fratelli della loro regina, e raccomandò di riceverli degnamente e di baciare i re nonchè Hagen, Dankwart e Volker.

     Le donne trassero fuori dalle casse magnifiche vesti per andar incontro ai cavalieri. Esse portavano sul capo un nastro d'oro e ricche ghirlande, perchè il vento non scompigliasse i loro bei capelli.
     Intanto Rüdiger e la sua gente incontrarono gli ospiti, e vi furono festose accoglienze dalle due parti. Uomini e cavalli trovarono preparate tende e capanne; i signori furono ricevuti nel castello, dove li attendevano la margravia con sua figlia, insieme a trentasei donzelle e molte donne.
     La margravia baciò tutti tre i re, lo stesso fece sua figlia. Hagen era lì presso. Il padre le disse di baciare anche lui; ella lo guardò, e le parve così tremendo che ne avrebbe fatto a meno. Ma dovette ubbidire, e il suo viso si fece pallido e rosso. Poi baciò anche Dankwart e Volker.


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