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In due anni, al Collegio, imparai tutto il meccanismo del violoncello; a 14 anni, avendo avuto ne' concerti pubblici uno strepitoso successo, fui promosso, dall'ultimo che ero, primo violoncello, e maestrino dell'interno e dell'esterno. Ed ebbi anche una cameretta particolare, che serviva ai miei studii, e tre volte la settimana a dar lezione a' compagni, spesso più vecchi di me. Volli iniziarmi allo studio del quartetto, che era così composto: due bravi compagni miei: Ventrella primo violino, de Pellis secondo, entrambi scolari del celebre violinista d'allora Onorio de Vita, vero artista di gran valore; Giambattista Viola ed io violoncello. Ci riunivamo ogni giovedì in quella cameretta e cominciammo da papà Haydn, esercizio che in tutti i conservatori dovrebbe essere obbligatorio. Mercadante, correggendo un primo mio solfeggio, mi prese a canzonare, e ridendo mi disse: 'Si vede che fai i quartetti in camera tua, perché questo solfeggio puzza di classico'. Ecco quello che mi disse, invece d'incoraggiarmi a studiare per conoscere tutta la musica classica del mondo". |