Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     In quella circostanza il Conte di Morny, che aveva fatto il colpo di stato ed era Presidente del Corpo legislativo, lo invitò a farsi sentire in casa sua il primo mercoledì della settimana: accettò l' invito e vi ottenne un nuovo trionfo. Così cominciò in Francia la sua vita artistica sotto ottimi auspicii, dandovi, oltre acclamati concerti, lezioni di canto alle illustrazioni del teatro italiano, che allora destavano a Parigi il massimo entusiasmo; e fu maestro della Bosio, della Borghi-Mamo, della Frezzolini: suonò col suo violoncello dal Presidente del Senato, Troplong; suonò ne' concerti che dava nel suo palazzo il Direttore della Francia Musicale, il celebre Excudier ai quali concerti prendevano parte gli artisti più illustri italiani e stranieri, e ne ebbe lodi da tutti, e principalmente dal sommo scrittore e critico Teofilo Gautier, il quale, ogni martedì, negli articoli tanto letti ed apprezzati dall'intelligente pubblico, celebrava le lodi di Braga: fu amico di Pier Angelo Fiorentino, così severo ne' suoi giudizi, così difficile lodatore, grande critico, gran conoscitore della lingua francese, decorato della Legion d'onore, amico delle donne, cavaliere e spadaccino.

Braga a Parigi.

     Così, reso noto a Parigi, Braga pensò a dare un concerto a suo benefizio, e gli riuscì facile e bene. Intanto contrasse amicizia con Giuseppe Verdi, dopo Rossini, il più grande e di più gran fama tra i musicisti italiani. "Uomo semplice”, così Braga lo definisce, “e di poche parole, incisivo, calmo, spesso lo scandalizzavo col mio carattere troppo volubile; sicché egli poteva dire di me a' suoi amici: Braga è un buon ragazzo, ma non sa star mai fermo”. Fu pure amico di Berlioz e, da lui invitato, suonò meravigliosamente insieme a Lubech nel concerto, in cui si dava l'Enfance de Christ del maestro; suonò con tutti i pianisti che erano allora in voga: Fumagalli, Prudent, Goira, Ravini e tanti altri; fu amico di Planté, Franchomme, Alard, Vautrot, Girard, e più volte prese parte ai famosi concerti, che si davano negli splendidi saloni del Conte di Nieuver Kerke, direttore generale delle belle arti, del Duca di Galliera e di altri cospicui personaggi, concerti frequentati dai più illustri artisti di quel tempo: eseguì un trio nel concerto che annualmente dava nella sala Herz il celebre violoncellista Batta, insieme al Lee, e vi ottenne un successo strepitoso: a questo proposito egli racconta il seguente aneddoto: