La legione degli amanti, istituita da Laio, era una legione invincibile di giovani guerrieri impegnati da un giuramento a dare la vita gli uni per gli altri: la disciplina antica non ebbe mai nulla di piu' bello. Sesto Empirico e altri hanno un bel dire che la pederastia era raccomandata dalle leggi della Persia. Citino il testo della legge; mostrino il codice dei persiani; e anche se lo mostrassero, non lo crederei lo stesso: direi che non e'
vero, perche' non e' possibile. No, non e' nella natura umana fare una legge che contraddice e oltraggia la natura, una legge che annienterebbe il genere umano, se fosse osservata alla lettera. Quanti hanno scambiato certe usanze vergognose e tollerate in un paese per le leggi di quel paese! Sesto Empirico, il quale dubitava di ogni cosa, avrebbe dovuto dubitare di tale giurisprudenza. Se vivesse ai tempi nostri e vedesse due o tre giovani gesuiti abusare di qualche loro allievo, avrebbe il diritto di dire che questo e' permesso dalle Costituzioni di Ignazio di Loyola?
A Roma l'amore dei giovinetti era cosi' comune, che nessuno pensava a punire una stupidaggine a cui tutti si lasciavano andare. Ottaviano Augusto, quell'assassino depravato e vile, che oso' esiliare Ovidio, trovo' bellissimo che Virgilio cantasse Alessi e che Orazio scrivesse piccole odi per Ligurino; ma l'antica legge Scantinia, che proibiva la pederastia, era sempre in vigore: l'imperatore Filippo la ripristino' e caccio' i ragazzi che facevano il mestiere. Insomma, non credo che ci sia stata nessuna nazione bene ordinata che abbia fatto leggi contro il buon costume.
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