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Si e' provata qualche difficolta' nello spiegare questo passaggio della Epistola ai Filippesi: «Non fate nulla per rivalita', nulla per vanagloria; ma con umilta' ciascuno ritenga gli altri migliori di se'; abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesu' che pure avendo natura di Dio, non giudico' sua rapina l'eguagliarsi a Dio.» Questo passo risulta perfettamente approfondito e messo in piena luce in una lettera delle chiese di Vienne e di Lione, scritta nel 117, prezioso monumento dell'antichita'. In questa lettera e' lodata la modestia di alcuni fedeli: «Essi non hanno voluto prendere, per qualche tribolazione patita, il gran titolo di martiri, sull'esempio di Gesu' Cristo che, pur avendo natura di Dio, non reputo' sua rapina la qualita' di essere eguale a Dio.» Anche Origene dice, nel suo Commento a Giovanni, che la grandezza di Gesu' tanto piu' rifulse quando egli si umilio', tanto piu' «che se avesse fatto sua rapina d'essere uguale a Dio». D'altra parte, la spiegazione contraria sarebbe un evidente controsenso. Che mai significherebbe: «Credete gli altri superiori a voi, imitate Gesu', il quale non reputo' una rapina, un'usurpazione, l'eguagliarsi a Dio»? Sarebbe evidentemente una contraddizione voler presentare un esempio di superbia per un esempio di modestia: sarebbe peccare contro il senso comune.
La saggezza degli apostoli fondava su tali basi la Chiesa nascente. E questa saggezza non venne alterata dalla disputa sopravvenuta poi tra gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, da un lato, e Paolo, dall'altro. Tale contrasto avvenne in Antiochia. L'apostolo Pietro, detto altrimenti Cefa o Simone figlio di Giona, mangiava con i gentili convertiti, e non osservava con loro le cerimonie della legge, ne' la distinzione delle carni; lui, Barnaba e altri discepoli mangiavano indifferentemente carne di maiale o di animali strozzati o di animali che avevano l'unghia del piede fessa e non ruminavano; ma essendo arrivati diversi ebrei cristiani, san Pietro torno' con loro all'astinenza delle carni proibite e alle cerimonie della legge mosaica.
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