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Il resto dell'anno, questi tali declamano contro i vizi. Provano in tre punti e per antitesi che le dame che stendono un lieve strato di carminio sulle loro guance fresche saranno oggetto eterno delle eterne vendette dell'Eterno; che Polyeucte e Athalie sono opere del demonio; che un uomo che si fa servire in tavola duecento scudi di merluzzo in un giorno di quaresima ottiene immancabilmente il premio del paradiso, e che un pover'uomo che mangia due soldi e mezzo di montone e' dannato per sempre all'inferno.
Su cinque o seimila declamazioni di questa specie, ce ne sono al massimo tre o quattro, composte da un gallo di nome Massillon, che un uomo retto puo' leggere senza disgusto; ma in tutti quei discorsi, non ce n'e' uno in cui l'oratore osi ergersi contro quel flagello e quel crimine che e' la guerra, la quale comprende in se' tutti i flagelli e tutti i crimini. Quegli sciagurati oratori parlano continuamente contro l'amore, che e' la sola consolazione del genere umano e il solo modo di ridargli vita; non dicono niente degli sforzi esecrandi che facciamo per distruggerlo. Hai fatto un gran brutto sermone sull'impurita', o Bourdaloue! ma non hai fiatato contro quegli omicidi compiuti in mille modi diversi, quelle rapine, quei brigantaggi, quella rabbia universale che devasta il mondo. Tutti i vizi riuniti di tutte le eta' e di tutti i luogh i non eguaglieranno mai i mali che produce una sola campagna di guerra. Miserabili medici delle anime, state a gridare per cinque quarti d'ora su qualche puntura di spillo, e non dite niente sulla malattia che ci lacera in mille pezzi! Filosofi moralisti, bruciate tutti i vostri libri! Finche' il capriccio di pochi uomini fara' legalmente sgozzare migliaia di nostri fratelli, la parte del genere umano che si consacra all'eroismo sara' quanto c'e' di piu' infame nell'intera natura.
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