Senza dubbio, i montoni non furono certo creati per essere cotti e mangiati, poiche' molti popoli si astengono da questo orrore; gli uomini non furono certo creati per massacrarsi a vicenda, poiche' i bramini e i quaccheri non ammazzano nessuno; ma la pasta di cui siam fatti produce spesso massacri, come produce calunnie, vanita', persecuzioni e impertinenze. Non che la conformazione dell'uomo sia precisamente la causa finale dei nostri furori e delle nostre sciocchezze: perche' una causa finale e' universale e invariabile in ogni tempo e in ogni luogo; ma gli orrori e le assurdita'
della specie umana fanno parte egualmente dell'ordine eterno delle cose. Quando noi battiamo il grano, il correggiato e'
la causa finale della separazione del grano. Ma se questo correggiato, battendo il mio grano, schiaccia mille insetti, cio'
non avviene affatto perche' lo voglio, e nemmeno per caso: e' solo perche' quegli insetti si son trovati in quel momento sotto il mio correggiato, e dovevano trovarcisi.
e' una conseguenza della natura delle cose che un uomo sia ambizioso, che un altro arruoli talvolta altri uomini, che sia vincitore o che sia sconfitto. Ma mai si potra' dire: «L'uomo e' stato creato da Dio per essere ucciso in guerra.»
Gli strumenti che ci ha dato la natura non possono essere sempre cause finali in azione, che abbiano il loro immancabile effetto: gli occhi dati per vedere non sono sempre aperti; ogni senso ha i suoi momenti di riposo. Vi sono anche dei sensi di cui non si fa mai uso. Per esempio: una povera sciocca sventurata, rinchiusa in un chiostro a quattordici anni, chiude per sempre in se' la porta da cui sarebbe dovuta uscire una nuova generazione; ma la causa finale sussiste lo stesso: essa agira', non appena sara' libera.
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