virtuoso se possiede le qualita' contrarie. Non posso essere d'accordo: e' un uomo sudicio, se ha i difetti che dite; ma non e' vizioso, cattivo, punibile di fronte alla societa', cui la sua depravazione non fa alcun male. Bisogna presumere che, se rientra nella societa', vi fara' del male, che commettera' molti cr imini; e' anzi molto piu' probabile che sara' un malvagio, di quanto non sia certo che quell'altro solitario temperante e casto sara' un uomo dabbene: perche', nella societa', i difetti aumentano e le buone qualita' diminuiscono.
C'e' chi fa un'obiezione molto piu' solida: Nerone, papa Alessandro VI e altri mostri della stessa specie beneficarono pure qualcuno. Rispondo arditamente che quel giorno furono virtuosi. Certi teologi dicono che il divino imperatore Antonino non era virtuoso; che era uno stoico testardo, il quale, non contento di comandare agli uomini, voleva anche essere stimato da loro; che attribuiva a se stesso il bene che faceva al genere umano; che in tutta la sua vita fu giusto, laborioso, benefico per vanita', e che non fece nient'altro che ingannare gli uomini con le sue virtu'; e a questo punto esclamo: «Mio Dio, mandaci spesso di queste canaglie!»
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