ANIMA
Come sarebbe bello vedere la propria anima. «Conosci te stesso» e' un ottimo precetto, ma sta soltanto a Dio il metterlo in pratica: chi altri se non Lui puo' conoscere la propria essenza?
Noi chiamiamo anima quello che anima. Non ne sappiamo di piu', dati i limiti della nostra intelligenza. I tre quarti del genere umano sono chiusi nei propri limiti e non si preoccupano dell'essere pensante; l'altro quarto, invece, cerca; nessuno ha trovato, ne' trovera'.
Povero filosofo, tu vedi una pianta che vegeta e dici «vegetazione», o anche «anima vegetativa». Noti che i corpi hanno e comunicano moto e dici «forza»; vedi il tuo cane da caccia imparare, guidato da te, il suo mestiere, e gridi
«istinto», «anima sensitiva»; hai delle idee composte, e dici «spirito».
Ma, di grazia, che vuoi dire con queste parole? Si', questo fiore vegeta, ma c'e' un essere reale che si chiama
«vegetazione»? Questo corpo ne spinge un altro, ma possiede in se' un essere distinto che si chiama «forza»? Questo cane ti porta una pernice, ma c'e' un essere che si chiama «istinto»? Non rideresti di un loico (fosse pur stato il maestro di Alessandro) che ti dicesse: «Tutti gli animali vivono, e dunque c'e' in essi un essere, un'energia sostanziale che e' la vita?»
Se un tulipano potesse parlare e ti dicesse: «La mia vegetazione ed io siamo due esseri evidentemente congiunti insieme,» non daresti dell'imbecille a quel tulipano?
7
Vediamo anzitutto quel che sai, e di che cosa sei certo: che cammini coi piedi, digerisci con lo stomaco, senti con tutto il corpo e pensi con la testa. Vediamo se la tua sola ragione ha potuto illuminarti abbastanza da farti concludere, senza un intervento soprannaturale, che hai un'anima.
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