«Quando il Signore avra' dato in vostro potere le nazioni, sgozzate tutti senza risparmiare un sol uomo: non abbiate pieta' di nessuno.
«Non mangiate uccelli impuri: l'aquila, il grifone, l'issione ecc.
«Non mangiate animali che ruminino e la cui unghia non sia spartita, come il cammello, la lepre, il porcospino ecc.
«Se osservate tutti i comandamenti, sarete benedetti nelle citta' e nelle campagne; i frutti delle vostre viscere, della vostra terra, del vostro bestiame saranno benedetti...
«Se non osservate tutti i comandamenti e tutte le cerimonie, sarete maledetti nelle citta' e nelle campagne... Soffrirete la carestia, la poverta'; morirete di miseria, di freddo, di indigenza, di febbre; avrete la rogna, la lebbra, la fistola... Avrete ulcere nelle ginocchia e nella parte grassa delle gambe.
«Lo straniero vi prestera' denaro a usura, e voi non potrete prestargli a usura... perche' non avrete servito il Signore.
«E mangerete il frutto del vostro ventre, e la carne dei vostri figli e delle vostre figlie ecc.»
e' evidente che in tutte queste promesse e in tutte queste minacce non c'e' niente che non sia temporale, e che non si trova parola sull'immortalita' dell'anima o la vita futura.
Molti illustri commentatori hanno creduto che Mose' fosse perfettamente al corrente di questi due grandi dogmi, e lo provano con le parole di Giacobbe, il quale, credendo che suo figlio fosse stato divorato dalle fiere, diceva nel suo dolore: «Scendero' con mio figlio nella fossa, in infernum, nell'inferno»; ossia, moriro', poiche' mio figlio e'
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