Certi uomini, ingrassati con i nostri averi, ci gridano: «Mettetevi in testa che un'asina ha parlato; credete che un pesce ha inghiottito un uomo e lo ha vomitato, tre giorni dopo, sano e gagliardo, sulla riva; non dubitate che il Dio dell'universo abbia ordinato a un profeta ebreo di mangiare della merda (Ezechiele) e a un altro profeta di comperare due puttane e di far con loro dei figli di puttana (Osea) (sono le precise parole che vengon fatte pronunziare dal Dio di verita' e di purezza); credete a cento cose evidentemente abominevoli o matematicamente impossibili: altrimenti, il Dio di misericordia vi brucera' non solo per milioni di miliardi di secoli nel fuoco infernale, ma per tutta l'eternita', sia che abbiate un corpo, sia che non l'abbiate.»
Queste inconcepibili idiozie rivoltano tanto le menti deboli e temerarie, quanto gli spiriti fermi e saggi. Essi dicono: «I nostri maestri ci dipingono Dio come il piu' insensato e il piu' barbaro di tutti gli esseri; dunque, Dio non esiste!» Mentre dovrebbero dire: «Questi nostri maestri attribuiscono a Dio le loro assurdita' e i loro furori; dunque, Dio e' il contrario di quello che essi annunciano, dunque Dio e' tanto saggio e buono quanto costoro lo dicono pazzo e malvagio.» Cosi' parlano i saggi. Ma se un fanatico li ode, li denuncia al braccio secolare, e questo li fa bruciare a fuoco lento, credendo cosi' di vendicare e imitare la maesta' divina ch'egli oltraggia. B
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BABELE
La vanita' ha sempre innalzato i grandi monumenti. Fu per vanita' che gli uomini costruirono la bella torre di Babele. «Su, eleviamo una torre la cui cima tocchi il cielo e rendiamo famoso il nostro nome prima d'essere dispersi per tutta la terra.» L'impresa fu compiuta ai tempi di un tal Faleg, che aveva per quinto avo il buon Noe'. L'architettura e tutte le arti ad essa connesse avevano fatto, come si vede, grandi progressi in cinque generazioni. San Girolamo, colui che vide i fauni e i satiri, non aveva visto la torre di Babele piu' di quanto non l'abbia vista io; ma assicura che era alta ventimila piedi. Non e' poi tanto. L'antico libro Jacult, scritto da uno dei piu' dotti ebrei, dimostra che era alta ottantamila piedi giudaici, e tutti sanno che il piede giudaico era pressappoco lungo quanto il piede greco. Questa dimensione e' ben piu' verosimile di quella di Girolamo. Questa torre esiste ancora; ma non e' piu' cosi' alta. Molti viaggiatori, della cui parola non dubitiamo, dicono di averla vista; io, che non l'ho vista, non ne parlero' piu' che di Adamo, mio avo, col quale non ho avuto l'onore di conversare. Ma potete consultare il Rev. P. Calmet: e' un uomo di sottile intelletto e profonda filosofia: lui vi spieghera' la cosa. Io non so perche' nel Genesi si dica che Babele significa «confusione». Ba, nelle lingue orientali, significa «padre», e Bel significa «Dio». Babele, dunque, e' la citta' di Dio, la citta' santa. Gli antichi davano questo nome a tutte le loro capitali. Pero' e' incontestabile che Babele vuol dire «confusione»: sia perche' gli architetti furono confusi dopo aver innalzato l'opera loro fino a ottantunmila piedi giudaici, sia perche' le lingue si confusero; ed evidentemente e' da allora che i tedeschi non intendono piu' i cinesi; poiche' e' chiaro, secondo il dotto Bochart, che originariamente il cinese e l'alto-tedesco erano la stessa lingua. BATTESIMO
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