Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     Assistevo un giorno a una tragedia, seduto accanto a un filosofo. «Quant'e' bella!», diceva. «Cosa ci trovate di bello?» domandai. «Il fatto,» rispose, «che l'autore ha raggiunto il suo scopo.» L'indomani egli prese una medicina che gli fece bene. «Essa ha raggiunto il suo scopo,» gli dissi, «ecco una bella medicina!» Capi' che non si puo' dire che una medicina e' bella e che per attribuire a qualcosa il carattere della bellezza bisogna che susciti in noi ammirazione e piacere. Convenne che quella tragedia gli aveva ispirato questi due sentimenti e che in cio' stava il kalo'n, il bello. Facemmo un viaggio in Inghilterra: vi si rappresentava la stessa tragedia, perfettamente tradotta, ma qua faceva sbadigliare gli spettatori. «Oh, oh,» disse, «il kalo'n non e' lo stesso per gli inglesi e per i francesi.» Concluse, dopo molte riflessioni, che il bello e' assai relativo, cosi' come quel che e' decente in Giappone e' indecente a Roma e quel che e' di moda a Parigi non lo e' a Pechino; e cosi' si risparmio' la pena di comporre un lungo trattato sul bello. BENE (SOMMO BENE)


     Gli antichi han discusso molto sul sommo bene. Tanto valeva chiedersi cos'e' il sommo blu, o il sommo intingolo, il sommo camminare, il sommo leggere ecc.

     Ciascuno pone il proprio bene dove puo', e ne ha quanto puo', a suo modo.

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     Quid dem? quid non dem? Renuis tu quod jubet alter...

     Castor gaudet equis; ovo prognatus eodem

     Pugnis...

     Il massimo bene e' quello che vi diletta con tanta forza da mettervi nella totale impossibilita' di sentire altro; come il male peggiore e' quello che finisce col privarci di qualsiasi sentimento. Ecco i due estremi della natura umana, e questi due momenti sono brevi.


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