Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     Non esistono ne' estreme delizie ne' estremi tormenti che possano durare tutta la vita: il sommo bene e il sommo male sono chimere.

     Abbiamo la bella favola di Crantore: la Ricchezza, il Piacere, la Salute e la Virtu' si presentano ai giochi olimpici, ciascuna pretendendo il premio. La Ricchezza dice: «Il pomo tocca a me, perche' con me si compra qualsiasi bene.» Il Piacere dice: «No, spetta a me, perche' si cerca la ricchezza solo per avermi.» La Salute afferma che senza di lei, non puo' esserci piacere e che la ricchezza e' inutile. Finalmente la Virtu' dimostra che essa e' superiore alle altre tre, perche' con l'oro, i piaceri e la salute ci si puo' ridurre a uno stato ben miserabile, se ci si comporta male. E il pomo fu dato alla Virtu'.


     La favola e' molto ingegnosa, ma non risolve l'assurda questione del sommo bene. La virtu' non e' un bene, ma un dovere; e' di un genere diverso, di ordine superiore. Non ha niente a che fare con le sensazioni dolorose o piacevoli. L'uomo virtuoso, che abbia il mal della pietra o la gotta, che sia senza appoggi, senza amici, privo del necessario, perseguitato, messo in catene da un tiranno voluttuoso e in buona salute, e' profondamente infelice; mentre il suo insolente persecutore che accarezza una nuova amante sul suo letto di porpora e' felicissimo. Dite che il saggio perseguitato e' preferibile al suo insolente persecutore; dite che amate l'uno e detestate l'altro: ma ammettete che il saggio in catene ha le furie nel cuore. Se il saggio non vuole ammetterlo, v'inganna, e' un ciarlatano. BENE (TUTTO e' BENE)


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