Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     Natis in usum laetitiae scyphis

     Pugnare Thracum est...

     il che vuol dire: «Il pranzo e' fatto per un piacere moderato e non per buttarsi in faccia i bicchieri.»

     Con queste massime, qui da noi si vive felici. La nostra liberta' e' sicura sotto i nostri «taicosema»; le nostre ricchezze aumentano, abbiamo duecento giunche di linea, e siamo il terrore dei nostri vicini.

     L'INDIANO

     33

     E perche' allora quel buon verseggiatore Recina, figlio del grande poeta indiano Recina cosi' delicato, esatto, armonioso ed eloquente, ha detto, in un poema didattico in rima, intitolato La Grâce e non Les Grâces:

     Le Japon, ou' jadis brilla tant de lumie're,

     N'est plus qu'un triste amas de folles visions?

     IL GIAPPONESE

     Il Recina di cui parlate e' lui stesso un gran visionario. Quel povero indiano ignora forse che noi gli abbiamo insegnato cos'e' la luce, e che se oggi si conosce in India il vero corso dei pianeti, e' merito nostro: che noi soli abbiamo insegnato agli uomini le leggi fondamentali della natura e il calcolo dell'infinito; che, se vogliamo scendere a cose d'uso piu'


     comune, la gente del suo paese ha imparato da noi a costruire le giunche secondo proporzioni matematiche, e che essa deve a noi perfino quelle calze tessute al telaio con cui si copre le gambe? Sarebbe mai possibile che, avendo inventato tante cose ammirevoli ed utili, noi non fossimo che dei pazzi, e che l'unico saggio fosse un uomo che ha messo in versi i sogni altrui? Ditegli che ci lasci cucinare a modo nostro, e lui faccia, se vuole, dei versi su argomenti piu' poetici.


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