Hylas doveva solo dire a Philonous: «Noi non sappiamo nulla della natura di questo soggetto, di questa sostanza estesa, solida, divisibile, mobile, figurata ecc.; io non la conosco come non conosco il soggetto pensante, senziente e volente; nondimeno questo soggetto esiste, perche' possiede proprieta' essenziali di cui non puo' essere privato.»
Noi siamo tutti come la maggior parte delle dame di Parigi, che mangiano di gusto senza sapere minimamente di che sian fatti i ragu'; cosi' noi godiamo dei corpi senza sapere cio' che li compone. Di che cosa e' fatto un corpo? Di parti, e queste parti si risolvono in altre parti. E cosa sono queste ultime parti? Sempre dei corpi. Continuate a dividere, e non farete un passo nel cercar di capire.
Infine, un sottile filosofo, osservando che un quadro e' fatto d'ingredienti, nessuno dei quali e' un quadro, e una casa di materiali, nessuno dei quali e' una casa, immagino' (in maniera un po' diversa) che i corpi siano composti di un'infinita' di piccoli esseri che in se' non sono corpi: le cosiddette monadi. Tale sistema ha del buono; e, se fosse rivelato, lo crederei possibilissimo. Tutti questi piccoli esseri sarebbero dei punti matematici, delle specie di anime, in attesa solo di un abito per infilarcisi dentro; sarebbe una metempsicosi continua: una monade andrebbe ora in una balena, ora in una pianta, ora in un giocatore di bussolotti. Sistema che vale quanto qualsiasi altro sistema; e a me piace quanto la declinazione degli atomi, le forme sostanziali, la grazia versatile e i vampiri di don Calmet. CREDO
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