Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     Gli stessi studiosi trovano inoltre parecchie difficolta' nella storia dei Vangeli: osservano che, in quello di Matteo, Gesu' Cristo dice agli scribi e ai farisei che tutto il sangue innocente versato sulla terra dovra' ricadere su di loro, dal sangue di Abele il giusto, fino a Zaccaria, figlio di Barac, che essi hanno ucciso tra il tempio e l'altare. Nella storia degli ebrei, dicono, non v'e' traccia di alcuno Zaccaria ucciso nel tempio prima della venuta del Messia, ne' ai suoi tempi; uno Zaccaria compare invece nella storia dell'assedio di Gerusalemme, scritta da Giuseppe (capitolo XIX, libro IV); si tratta di Zaccaria, figlio di Barac, ucciso nel tempio dalla fazione degli zeloti. Percio' costoro sospettano che il Vangelo secondo Matteo sia stato scritto dopo la conquista di Gerusalemme da parte di Tito. Ma tutti i dubbi e tutte le obiezioni di questa specie svaniscono se si considera l'infinita differenza che deve intercorrere tra i libri ispirati da Dio e i libri degli uomini. Dio ha voluto avvolgere la sua nascita, la sua vita e la sua morte in una nube tanto venerabile quanto oscura. Le sue vie sono del tutto diverse dalle nostre.


     Gli studiosi si sono anche molto agitati sulla differenza fra le due genealogie di Gesu': san Matteo da' come padre a Giuseppe, Giacobbe; a Giacobbe, Mathan; a Mathan, Eleazaro. San Luca, invece, dichiara che Giuseppe era figlio di Eli; Eli, di Mattat; Mattat, di Levi; Levi di Jannai ecc... Essi non sanno conciliare i cinquantasei antenati che Luca attribuisce a Gesu', da Abramo in poi, con i quarantadue antenati diversi da quelli che Matteo gli attribuisce, sempre da Abramo in poi. E sono scandalizzati che Matteo, pur parlando di quarantadue generazioni, ne elenchi poi soltanto quarantuno.


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