Trovano inoltre altre difficolta' nel fatto che Gesu' non e' figlio di Giuseppe, ma di Maria. Cosi pure avanzano dubbi sui miracoli del nostro Salvatore, citando sant'Agostino, sant'Ilario e altri i quali attribuiscono ai racconti di questi miracoli un senso mistico, un senso allegorico: come a quello del fico maledetto e inaridito perche' non aveva frutti, non essendo la stagione dei fichi; dei demoni inviati nei corpi dei maiali, in un paese dove non si allevavano maiali; dell'acqua mutata in vino alla fine di un banchetto, quando i convitati dovevano averne gia' bevuto anche troppo. Ma tutte queste critiche degli studiosi sono confuse dalla fede, la quale proprio per questo ne acquista in purezza. Lo scopo di questo articolo e' soltanto quello di seguire il filo storico, e di dare un'idea precisa dei fatti sui quali nessuno disputa. Anzitutto, Gesu' nacque sotto la legge giudaica, fu circonciso secondo questa legge, ne segui' tutti i precetti, ne celebro' tutte le feste, e predico' soltanto la morale; non rivelo' il mistero della sua incarnazione; non disse mai agli ebrei di essere nato da una vergine; ricevette la benedizione di Giovanni nell'acqua del Giordano (cerimonia cui si sottoponevano molti ebrei), ma non battezzo' mai nessuno; non parlo' mai dei sette sacramenti, e, finche' visse, non istitui'
nessuna gerarchia ecclesiastica. Nascose ai suoi contemporanei di essere figlio di Dio, generato ab aeterno, consustanziale a Dio, e che lo Spirito Santo procedeva dal Padre e dal Figlio. Non disse mai che la sua persona era composta di due nature e di due volonta'; volle che questi grandi misteri fossero annunciati agli uomini nel corso dei tempi, da coloro che sarebbero stati illuminati dalla luce dello Spirito Santo. Finche' visse, non si discosto' in nulla dalla religione dei suoi padri: si manifesto' agli uomini come un giusto, caro a Dio, perseguitato dagli invidiosi e condannato a morte da magistrati ottusi. Volle che la sua Santa Chiesa, istituita da lui, facesse tutto il resto. Giuseppe, nel capitolo XII della sua Storia, parla di una setta di ebrei rigoristi da poco fondata da un certo Giuda galileo: «Essi disprezzano i mali della terra; trionfano dei tormenti con la loro costanza; preferiscono la morte alla vita, quando la causa e' onorevole. Hanno sofferto il ferro e il fuoco, si son fatti spezzare le ossa, piuttosto di pronunziare la minima parola contro il loro legislatore, o di mangiare carni vietate.»
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