In Cina la religione cattolica, apostolica romana fu proscritta in epoca recente, ma in modo meno crudele. I Revv. Padri Gesuiti non avevano, a dire il vero, risuscitato dei morti alla corte di Pechino: si erano limitati a insegnare l'astronomia, a fondere cannoni e a diventare mandarini. Le loro sciagurate dispute con i domenicani e con altri scandalizzarono a tal punto il grande imperatore Yong-Cing che quel sovrano, che era la giustizia e la bonta' in persona, fu tanto cieco da non volere piu' permettere che si insegnasse la nostra santa religione, sulla quale i nostri missionari non si trovavano d'accordo. Egli li caccio' con paterna bonta', fornendo loro viveri e veicoli fino ai confini del suo impero. Tutta l'Asia, tutta l'Africa, meta' dell'Europa, tutto cio' che appartiene agli inglesi e agli olandesi in America, tutte le tribu' nomadi americane non sottomesse, tutte le terre australi, che sono la quinta parte del globo, sono rimaste preda del demonio, affinche' si avverasse il santo detto: «Molti sono i chiamati, pochi gli eletti.»
Se e' vero che sulla terra vivono circa 1600 milioni di uomini, come sostengono alcuni studiosi, la Santa chiesa romana cattolica universale ne possiede all'incirca sessanta milioni: ossia piu' della ventiseiesima parte degli abitanti del mondo conosciuto.
CRITICA
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Non pretendo parlare qui della critica degli scoliasti, che restaura e commenta, rendendola oscura, la parola di un autore antico, che prima si capiva benissimo. Ne' voglio accennare a quelle vere critiche che hanno reso chiara quanto piu' possibile la storia e la filosofia antiche. Mi riferisco a quelle critiche che appartengono alla satira. Un amatore di letteratura leggeva un giorno con me il Tasso; mise gli occhi su questa ottava:
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