Di fronte al cardinale di Lorena era Calvino che si vantava, nel suo rozzo dialetto, d'aver preso a calci l'idolo papale dopo che altri l'avevano abbattuto. «Ho scritto contro la pittura e la scultura,» diceva, «ho dimostrato nel modo piu' evidente che le buone opere non servono a nulla e ho provato che e' diabolico ballare il minuetto; presto, buttate fuori di qui il cardinale di Lorena, e mettetemi a fianco di san Paolo.»
Mentre parlava, si vide accanto a lui un rogo ardente: uno spaventevole spettro, che portava al collo una gorgiera spagnola mezzo bruciata, usci' da quelle fiamme gridando orribilmente: «Mostro! Mostro esecrabile, trema!
Riconosci quel Serveto che facesti morire col piu' atroce dei supplizi, perche' aveva disputato con te sulla maniera in cui tre persone possono costituire una sola sostanza!»
Tutti i giudici ordinarono allora che il cardinale di Lorena fosse precipitato nell'abisso, ma che Calvino fosse punito ancor piu' crudelmente.
Vidi una folla prodigiosa di morti che dicevano: «Ho creduto, ho creduto»; ma sulla loro fronte era scritto: «Ho fatto»; ed erano condannati.
Il gesuita Le Tellier appari', fiero, con in mano la bolla Unigenitus. Ma al suo fianco sorse improvvisamente un mucchio di duemila mandati d'arresto. Un giansenista gli diede fuoco: Le Tellier fu bruciato fino alle ossa; e il giansenista, che non aveva meno intrigato di lui, ebbe la sua parte di bruciature. Vedevo arrivare da ogni parte schiere di fachiri, di talapoini, di bonzi, di monaci bianchi, neri e grigi che si eran tutti immaginati che, per fare la corte all'Essere supremo, bisognasse o cantare, o frustarsi, o camminare nudi. Udii una voce terribile che chiedeva loro: «Che bene avete fatto agli uomini?» A queste parole segui' un cupo silenzio; nessuno oso' rispondere, e tutti furono spinti nel manicomio dell'universo: e' uno dei piu' grandi edifici che si possano immaginare. Un tale gridava: «e' alle metamorfosi di Xaca che bisogna credere.» E un altro: «No! A quelle di Sammonocodom!» «Bacco fermo' il sole e la luna,» diceva questo. «Gli dei risuscitarono Pelope,» diceva quello. «Ecco la bolla In coena Domini,» annunciava l'ultimo venuto. E l'usciere dei giudici gridava: «Al manicomio! Al manicomio!»
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