Abbiamo avuto grandi filosofi speculativi, in Francia; e tutti, meno Montaigne, sono stati perseguitati. Questo, mi sembra, e' l'estremo grado della malignita' della nostra natura: voler opprimere quegli stessi filosofi che vogliono correggerla.
Capisco che dei fanatici di una setta vogliano scannare gli entusiasti di un'altra; che i francescani odino i domenicani, e che un cattivo artista intrighi per diffamare chi gli e' superiore; ma che il saggio Charron sia stato minacciato di morte; che il dotto e generoso Ramus sia stato assassinato; che Descartes sia stato obbligato a fuggire in Olanda per sottrarsi al furore degli ignoranti; che Gassendi sia stato costretto piu' volte a ritirarsi a Digne, al riparo dalle calunnie di Parigi, queste sono vergogne eterne per una nazione.
Uno dei filosofi piu' perseguitati fu l'immortale Bayle, onore dell'umana natura. Mi si dira' che il nome di Jurieu, suo calunniatore e persecutore, e' diventato esecrabile: lo riconosco. Anche il nome del gesuita Le Tellier e'
divenuto tale; ma i grandi uomini che costui oppresse, non hanno ugualmente consumato i loro giorni nell'esilio e nella miseria?
Uno dei pretesti di cui ci si servi' per perseguitare Bayle e ridurlo alla poverta' fu la voce David del suo utile dizionario. Lo si accusava di non aver lodato azioni in se' ingiuste, sanguinarie, atroci, o contrarie alla buona fede, o che fanno arrossire il pudore.
Bayle, infatti, non lodo' David per aver radunato, secondo i libri ebraici, seicento vagabondi carichi di debiti e di delitti; per aver saccheggiato i suoi compatrioti alla testa di quei banditi; per essersi deciso a sgozzare Nabal e tutta la sua famiglia perche' non aveva voluto pagare le taglie; per essere andato a vendere i suoi servigi al re Achis, nemico della sua nazione; per aver tradito questo re, suo benefattore; per aver saccheggiato i villaggi alleati del medesimo re; per aver massacrato in quei villaggi persino i lattanti, per paura che qualcuno di loro un giorno potesse denunciare le sue rapine; per aver fatto morire tutti gli abitanti di alcuni altri villaggi sotto seghe, erpici di ferro, e in fornaci da mattoni; per aver rubato, con una azione perfida, il trono a Isboset, figlio di Saul; per aver spogliato e fatto morire Mifiboset, nipote di Saul e figlio del suo amico, del suo protettore Gionata; per aver consegnato ai gabaoniti altri due figli e cinque nipoti di Saul che morirono impiccati.
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