«La virtu' deve essere comune al contadino e al monarca.
«Abbi cura di prevenire i delitti, se vuoi toglierti il peso di punirli.
«Sotto i buoni re Yao e Xu i cinesi furono buoni; sotto i cattivi re Kie e Chu furono cattivi.
«Fa' agli altri quel che faresti a te stesso.
«Ama gli uomini in generale; ma prediligi quelli virtuosi. Dimentica le ingiurie, mai i benefici. 68
«Ho veduto uomini incapaci di scienza, non ne ho mai visti incapaci di virtu'.»
Riconosciamo che non c'e' mai stato legislatore che abbia annunciato verita' piu' utili al genere umano. Una folla di filosofi insegno', dopo di lui, una morale altrettanto pura. Se si fossero limitati ai loro vani sistemi di fisica, oggi non si pronunzierebbe il loro nome che per prenderli in giro. Se li rispettiamo ancora, e' perche' furono giusti e insegnarono agli uomini ad esserlo.
Non possiamo leggere certi passi di Platone e, soprattutto, l'ammirevole esordio delle leggi di Zaleuco, senza sentire in cuore l'amore per le azioni oneste e generose. I romani ebbero il loro Cicerone, che vale da solo, forse, tutti i filosofi della Grecia. Dopo di lui vi furono uomini ancor piu' degni di rispetto, ma che si dispera quasi di poter imitare: Epitteto, nella sua condizione di schiavo, gli Antonini e i Giuliani sul trono. Quale cittadino fra noi si priverebbe, come Giuliano, Antonino e Marco Aurelio, di tutte le delicatezze della nostra vita molle ed effeminata? Chi dormirebbe come loro sulla nuda terra? Chi vorrebbe imporsi la loro frugalita'? Chi marcerebbe come loro a piedi nudi e capo scoperto, alla testa degli eserciti, esposto al sole ardente come al gelo? Chi saprebbe dominare come loro le proprie passioni? Tra noi ci sono dei devoti; ma dove sono i saggi? Dove sono le anime incrollabili, giuste e tolleranti?
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