«Il Signore lo mando' via dal giardino di volutta' perche' coltivasse la terra.»
Ma il Signore lo aveva messo in quel giardino perche' lo «coltivasse». Se Adamo da giardiniere divento'
agricoltore, bisogna riconoscere che il suo stato non peggioro' molto: un buon agricoltore val bene un buon giardiniere. Tutta questa storia in generale si riferisce all'idea che ebbero tutti gli uomini e che hanno ancora: che i primi tempi fossero migliori dei nuovi. Sempre ci siamo lamentati del presente e abbiamo rimpianto il passato. Gli uomini sovraccarichi di lavoro posero la felicita' nell'ozio, senza pensare che la peggiore delle condizioni e' quella di non aver niente da fare. E quando l'uomo si senti' infelice, si foggio' l'idea di un tempo in cui tutti erano stati felici. Su per giu' e'
come se si dicesse: «Ci fu un tempo in cui nessun albero moriva, nessuna bestia era ne' malata ne' debole, ne' divorata da un'altra.» Di qui l'idea dell'eta' dell'oro, dell'uovo bucato da Arimane, del serpente che rubo' all'asino la ricetta della vita felice e immortale, che l'uomo aveva messo sul suo basto; di qui il combattimento di Tifone contro Osiride, di Ofioneo 76
contro gli dei, e quel famoso vaso di Pandora, e tutte quelle antiche favole delle quali qualcuna e' divertente, ma nessuna e' istruttiva.
«Ed egli mise nel giardino di volutta' un cherubino con una spada volteggiante e fiammeggiante per custodire l'accesso all'albero della vita.»
La parola Kerub significa «bue». Un bue armato di una spada fiammeggiante fa una curiosa figura davanti a una porta. Ma gli ebrei rappresentarono piu' tardi degli angeli in figura di buoi e di sparvieri, sebbene fosse loro proibito fare qualsiasi immagine. Sicuramente essi presero quei buoi e quegli sparvieri dagli egiziani, da cui imitarono tante cose. Gli egiziani venerarono dapprima il bue come simbolo dell'agricoltura, e lo sparviero come quello dei venti; ma non fecero mai di un bue un portinaio.
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