Ci sono stati dei dotti che hanno preteso che si togliessero dai libri canonici tutte queste storie incredibili che scandalizzano i deboli di spirito, ma si e' risposto che questi dotti erano cuori corrotti, persone da mandare al rogo; e che 77
e' impossibile essere un onest'uomo se non si crede che i sodomiti vollero violentare due angeli. e' cosi' che ragiona una geni'a di mostri che vorrebbero dominare le menti.
Alcuni celebri Padri della Chiesa hanno avuto la prudenza d'interpretare tutte queste storie come allegorie, secondo l'esempio degli ebrei, e soprattutto di Filone. Alcuni papi, piu' prudenti ancora, vollero impedire che si traducessero in volgare questi libri, per timore che gli uomini fossero in grado di giudicare quel che si proponeva loro di adorare.
Dobbiamo concludere che coloro che intendono perfettamente questo libro devono essere tolleranti verso coloro che non lo intendono, infatti, se questi non ci capiscono niente, non e' colpa loro; ma chi non ci capisce niente, deve a sua volta essere tollerante verso chi capisce tutto.
GIOBBE
Buongiorno, Giobbe, amico mio, tu sei uno dei piu' originali tra i personaggi antichi di cui i libri facciano menzione. Tu non eri ebreo: si sa che il libro che porta il tuo nome e' piu' antico del Pentateuco. E se gli ebrei, che lo tradussero dall'arabo, si servirono della parola «Jehovah» per significare Dio, presero questa parola dai fenici e dagli egiziani, come i veri dotti non dubitano. La parola «Satana» non era ebraica, ma caldea: anche questo e' abbastanza noto. Tu abitavi ai confini della Caldea. Certi commentatori, degni della loro professione, pretendono che tu credessi nella resurrezione, perche', quand'eri sdraiato sul tuo letamaio, dicesti, nel tuo XIX capitolo, che un giorno o l'altro «te ne saresti risollevato». Un infermo che spera nella guarigione, non spera per questo nella resurrezione. Ma voglio parlarti d'altro. Confessa che eri un gran chiacchierone; ma i tuoi amici lo erano piu' di te. Si dice che tu possedessi settemila montoni, tremila cammelli, mille buoi e cinquecento asine. Vediamo di fare i conti. Settemila montoni a tre lire e dieci soldi
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