Il buon Calmet o don Calmet (perche' i benedettini vogliono che gli si dia del «don»), quell'ingenuo compilatore di tante fantasticherie e stupidaggini, quell'uomo la cui ingenuita' ha procurato tanto spasso a chi vuol ridere delle corbellerie antiche, riporta fedelmente le opinioni di coloro che vollero indovinare la malattia da cui era stato colpito Giobbe, come se Giobbe fosse stato un personaggio reale. Egli non esita a dire che Giobbe aveva la sifilide e, come al solito, accumula citazioni su citazioni, per provare cio' che non e'. Non aveva letto la storia della sifilide di Astruc: perche', non essendo Astruc ne' un Padre della Chiesa, ne' un dottore di Salamanca, ma un medico dottissimo, il bravo Calmet non sapeva nemmeno che fosse esistito. Questi monaci compilatori non sono che dei poveri diavoli. GIUDEA
Non sono mai stato in Giudea, grazie a Dio, e non ci andro' mai. Ho parlato con gente d'ogni nazione, che tornava di laggiu'; tutti m'han detto che la posizione di Gerusalemme e' orribile, che il paese intorno e' tutto sassoso; che le montagne sono brulle; che il famoso fiume Giordano non e' piu' largo di quarantacinque piedi; che la sola regione buona di quel paese e' Gerico; insomma, tutti ne parlano come ne parlava san Girolamo, che abito' cosi' a lungo a Betlemme, e che dipinge quella contrada come il rifiuto della natura. Egli dice che in estate non c'e' neppure acqua da bere. Questo paese, tuttavia, dove' sembrare agli ebrei un luogo di delizie in confronto ai deserti di cui erano originari. Dei miserabili che avessero lasciato le Lande per abitare in qualche montagna del Lampourdan, vanterebbero la loro nuova sede; e se sperassero di poter penetrare nelle parti migliori della Linguadoca, la crederebbero la terra promessa. Ecco esattamente la storia degli ebrei: Gerico e Gerusalemme sono Tolosa e Montpellier, e il deserto del Sinai e' il paesaggio tra Bordeaux e Baiona.
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