Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     Noi assomigliamo piu' alle scimmie che ad ogni altro animale, per il dono dell'imitazione, per la superficialita'

     delle nostre opinioni, e per la nostra incostanza, che non ci ha mai permesso di avere leggi uniformi e durature. Quando la natura formo' la nostra specie e ci diede alcuni istinti - l'amor proprio per la nostra conservazione, la benevolenza per quella degli altri, l'amor, che e' comune a tutte le specie e il dono inesplicabile di combinare piu' idee di tutti gli altri animali riuniti assieme - dopo averci assegnata la nostra parte, ci disse: «Fate come potrete.»

     In nessun paese del mondo c'e' un buon codice. La ragione e' evidente: le leggi sono state fatte via via, secondo i tempi, i luoghi, i bisogni ecc.

     Quando i bisogni cambiano, le leggi, che restano immutate, diventano ridicole. Cosi' la legge che proibiva di mangiare carne di maiale e di bere vino, era assai ragionevole in Arabia, dove il maiale e il vino sono perniciosi; a Costantinopoli e' assurda.


     La legge che assegna tutto il feudo al primogenito e' ottima in tempi di anarchia e di saccheggio. Allora, il primogenito e' il capitano del castello che prima o poi i briganti assaliranno; i cadetti saranno i suoi ufficiali, e i contadini i suoi soldati. Tutto quello che c'e' da temere e' che il cadetto assassini o imprigioni il signore salico, suo fratello maggiore, per diventare a sua volta il padrone della bicocca, ma questo avviene raramente perche' la natura ha combinato in tale modo i nostri istinti e le nostre passioni che proviamo piu' orrore di assassinare il nostro fratello maggiore che non desiderio di prendere il suo posto. Ora tale legge, conveniente per i possessori di castelli al tempo di Chilperico, e' detestabile quando si tratti di spartire le rendite in una citta'. 95


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