Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


Pagina 299
1-20- 40-60- 80-100- 120-140- 160-180- 200-220- 240-260- 280-300- 320-340- 360-380-400-410

[Indice]


     «servitore» ecc.

     e' abbastanza noto che gli ebrei, schiavi della lettera, non hanno mai penetrato come noi il senso delle Scritture. E, infatti, quando il Salvatore comparve, i pregiudizi ebraici si levarono contro di lui. Gesu' Cristo stesso, per non sconvolgere quelle menti cieche, si mostro' estremamente riservato sulla questione della propria divinita': «Egli voleva,» dice san Crisostomo, «convincere insensibilmente i suoi uditori a credere in un mistero tanto piu' alto della nostra ragione.» Se assume l'autorita' di un Dio nel perdonare i peccati, quest'azione gli mette contro tutti coloro che ne sono testimoni; i suoi miracoli piu' evidenti non valgono a convincere della sua divinita' nemmeno coloro in favore dei quali egli li compie. Quando, davanti al tribunale del supremo sacrificatore, egli confessa, con una modesta perifrasi, di essere il figlio di Dio, il gran sacerdote si strappa le vesti e grida alla bestemmia. Prima della discesa dello Spirito Santo, gli apostoli non sospettano neppure la divinita' del loro maestro; eg li li interroga su quel che il popolo pensa di lui, ed essi rispondono che gli uni lo prendono per Elia, altri per Geremia, o per qualche altro profeta. San Pietro ha bisogno di una rivelazione particolare per capire che Gesu' e' il Cristo, il figlio del Dio vivente. Gli ebrei, ribellandosi contro la divinita' di Gesu' Cristo, fanno ricorso ad ogni sorta di cavilli per distruggere quel grande mistero; alterano il senso dei loro stessi oracoli o non li applicano al Messia; pretendono che il nome di Dio, Elóhim, non e' dato dagli autori sacri solo alla Divinita', ma anche ai giudici, ai magistrati e in genere alle autorita'; e citano, in effetti, un grandissimo numero di passi delle Sacre Scritture che giustificano tale asserzione, ma che non alterano affatto il senso esplicito degli antichi oracoli attinenti al Messia. Infine pretendono che se il Salvatore e, dopo di lui, gli evangelisti, gli apostoli e i primi cristiani chiamano Gesu' «il figlio di Dio», questo termine augusto non significa altro, nei tempi evangelici, che l'opposto di «figlio di Belial», ossia uomo virtuoso, servo di Dio, in opposizione a malvagio, a uomo che non teme Dio. Se gli ebrei hanno contestato a Gesu' Cristo la qualita' di Messia e la sua divinita', nulla hanno trascurato per renderlo spregevole, per gettare sulla sua nascita, sulla sua vita e sulla sua morte tutto il ridicolo e tutto l'obbrobrio che il loro criminale accanimento ha potuto immaginare.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]