vincere senza che un altro perda, e che non puo' vincere senza fare degli infelici. Tale e' dunque la condizione umana, che desiderare la grandezza del proprio paese e' desiderare il male dei propri vicini. Chi volesse che la propria patria non fosse mai ne' piu' grande ne' piu' piccola, ne' piu' ricca ne' piu' povera, sarebbe cittadino dell'universo.
PECCATO ORIGINALE
e' qui il preteso trionfo dei sociniani o unitari. Essi chiamano questo fondamento della religione cristiana il suo
«peccato originale». e' oltraggiare Dio - dicono - e' accusarlo della piu' assurda barbarie, osar dire che egli creo' tutte le generazioni degli uomini per tormentarle con supplizi eterni, con il pretesto che il loro primo padre mangio' un frutto in un giardino.
Tale sacrilega imputazione e' tanto piu' imperdonabile, presso i cristiani, in quanto su questa invenzione del peccato originale non c'e' una sola parola ne' nel Pentateuco, ne' nei Profeti, ne' nei Vangeli, sia apocrifi, sia canonici, ne'
in nessuno di quegli scrittori che si chiamano «i primi Padri della Chiesa».
Non e' neppure raccontato nel Genesi che Dio abbia condannato Adamo a morte per aver mangiato una mela. Dio gli disse, e' vero: «Tu per certo morrai, il giorno che ne mangerai»; ma lo stesso libro fa vivere Adamo novecentotrent'anni dopo quella criminosa colazione. Gli animali, le piante, che non avevano mangiato quel frutto, morirono nel giorno prescritto dalla natura. L'uomo e' nato per morire, come tutto il resto. Infine, la punizione di Adamo non cadeva in nessun modo sotto la legge ebraica. Adamo non era ebreo piu' di quanto non fosse persiano o caldeo. I primi capitoli del Genesi (in qualsiasi tempo siano stati composti) furono considerati da tutti i dotti ebrei come un'allegoria ed anche come una favola molto pericolosa; e infatti fu proibito leggerla prima dell'eta' di venticinque anni.
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