Si racconta nel Vangelo che Gesu' dicesse a Pietro: «Ti daro' le chiavi del regno dei Cieli» I partigiani del vescovo di Roma sostennero, verso l'XI secolo, che chi da' il piu' da' anche il meno; che i cieli circondano la terra, e che Pietro, avendo le chiavi del contenente, aveva anche le chiavi del contenuto. Se per cieli s'intendono tutte le stelle e tutti i pianeti, e' evidente, secondo Thomasius, che le chiavi date a Simone figlio di Giona, soprannominato Pietro, erano buone per aprire tutto. Se s'intendono per cieli le nubi, l'atmosfera, l'etere, lo spazio in cui ruotano i pianeti, non ci sono fabbri, secondo Meursio, che possano fare una chiave per quelle porte.
Le chiavi in Palestina erano un perno di legno che veniva legato con una cinghia. Gesu' disse a Simone: «Cio'
che tu avrai legato in terra sara' legato in cielo» I teologi del papa ne hanno concluso che i papi avevano ricevuto il diritto di legare e sciogliere i popoli dal giuramento di fedelta' fatto ai loro re, e di disporre a loro piacimento di tutti i regni. Magnifica conclusione. Nel 1302, alla riunione degli stati generali di Francia, i comuni dicono nella loro petizione al re che «Bonifacio VIII era un c... il quale credeva che Dio legasse e imprigionasse in cielo cio' che Bonifacio legava sulla terra». Un famoso luterano tedesco (era, penso, Melantone), stentava a digerire che Gesu' avesse detto a Simone figlio di Giona, Cefa o Cephas: «Sei Pietro, e su questa pietra costruiro' la mia assemblea, la mia Chiesa.» Non poteva concepire che Dio si fosse abbassato a usare un simile gioco di parole, un'arguzia cosi' d'effetto, e che la potenza del papa fosse fondata su una facezia.
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