Che il sostenere, come fanno i loro avversari, che nell'essenza divina ci sono piu' persone distinte, e che l'Eterno non e' il solo e vero Dio, ma che bisogna aggiungergli il Figlio e lo Spirito Santo, significa introdurre nella Chiesa di Gesu' Cristo l'errore piu' grossolano e pericoloso, perche' cosi' si favorisce apertamente il politeismo. Che implica contraddizione dire che non c'e' che un solo Dio, e tuttavia ci sono tre persone, ciascuna delle quali e' veramente Dio.
Che questa distinzione, uno in essenza e trino nelle persone, non c'e' mai stata nella Scrittura. Che essa e' manifestamente falsa, perche' e' certo che non ci sono meno essenze che persone, ne' meno persone che essenze.
Che le tre persone della Trinita' sono o tre sostanze differenti, o accidenti dell'essenza divina, o questa essenza stessa senza distinzione.
Che nel primo caso si ammetterebbero tre dei.
Che nel secondo, facciamo un Dio composto di accidenti, adoriamo degli accidenti, e trasformiamo questi accidenti in persona.
Che nel terzo si divide inutilmente e senza fondamento un soggetto indivisibile e si distingue in tre quel che in se' non e' distinto.
Che se diciamo che le tre persone non sono ne' sostanze diverse nell'essenza divina, ne' accidenti di tale essenza, faticheremo parecchio a persuaderci che esse siano qualcosa.
Che non bisogna credere che i trinitari piu' rigidi e decisi abbiano essi stessi qualche idea chiara del modo in cui le tre ipostasi sussistono in Dio, senza dividere la sua sostanza, e per conseguenza senza moltiplicarla. Che lo stesso sant'Agostino, dopo aver avanzato su questo tema mille ragionamenti tanto falsi quanto tenebrosi, fu obbligato a confessare che, su di esso, nulla si poteva dire d'intelligibile. Gli antitrinitari riferiscono, poi, anche un passo, in realta' e' assai curioso, di quel Padre della Chiesa: «Quando ci si domanda che cosa sono i tre, il linguaggio degli uomini e' insufficiente, e mancano i termini per esprimerlo: tuttavia 10
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