Il concilio di Laodicea, tenuto nel 360, non comprese affatto l' Apocalisse fra i libri canonici. e' ben curioso che Laodicea, una delle chiese cui l' Apocalisse si rivolgeva, respingesse un tesoro ad essa destinato; e che il vescovo di Efeso, presente al concilio, respingesse anche lui questo libro di san Giovanni, sepolto in Efeso. Era visibile a tutti che san Giovanni si rivoltava di continuo nella sua fossa, facendo di continuo sollevare e abbassare la terra. Pure, gli stessi personaggi che erano sicuri che san Giovanni non fosse morto, erano altrettanto sicuri che egli non aveva scritto l' Apocalisse. Ma quelli che credevano nel regno di mille anni furono inflessibili nella loro opinione. Sulpicio Severo, nella sua Storia sacra , libro IX, tratta da empi e insensati coloro che non riconoscevano l' Apocalisse. E infine, dopo molti dubbi, dopo opposizioni perpetuatesi di concilio in concilio, l'opinione di Sulpicio Severo prevalse. Chiarita la questione, la Chiesa decise che l' Apocalisse e' incontestabilmente di san Giovanni: decisione inappellabile.
Ogni confessione cristiana s'e' attribuita le profezie contenute in questo libro: gli inglesi vi hanno trovato le rivoluzioni della Gran Bretagna; i luterani, i disordini della Germania; i riformati di Francia, il regno di Carlo IX e la reggenza di Caterina de' Medici: e tutti hanno egualmente ragione. Bossuet e Newton commentarono entrambi l' Apocalisse; ma, tutto sommato, le eloquenti declamazioni dell'uno e le sublimi scoperte dell'altro han fatto loro piu'
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