onore che non quei commentari.
ARIO
Ecco un problema incomprensibile che ha messo alla prova, per piu' di sedici anni, la curiosita', la sottigliezza sofistica, l'acredine, lo spirito d'intrigo, la bramosia del dominio, il furore di persecuzione, il fanatismo cieco e sanguinario, la barbara credulita', e che ha provocato piu' orrori ch e non l'ambizione dei principi, la quale ne ha pur provocati tantissimi. Gesu' e' il Verbo? E se e' il Verbo, e' emanato da Dio nel tempo o prima del tempo? E se e' emanato da Dio, e' coeterno e consustanziale con lui, o e' di una sostanza simile? e' distinto da lui o no? e' creato o generato? Puo'
generare a sua volta? Ha la paternita' o la virtu' produttiva senza paternita'? E lo Spirito Santo, e' creato o generato, o prodotto o procedente dal Padre o procedente dal Figlio, o procedente da tutti e due? Puo' generare, puo' produrre? E la sua ipostasi e' consustanziale con l'ipostasi del Padre e del Figlio? E in qual modo, avendo precisamente la stessa natura e la stessa essenza del Padre e del Figlio, puo' non fare le stesse cose di quelle due persone, che sono lui stesso?
Io non ci capisco assolutamente niente; nessuno ci ha mai capito niente: e questa e' la ragione per la quale ci si e' scannati.
Si sofistico', si disquisi', ci si odio', ci si scomunico' fra cristiani per qualcuno di questi dogmi inaccessibili all'intelletto umano, prima dei tempi d'Ario e d'Atanasio. I greci d'Egitto erano gente assai abile, capace di spaccare un capello in quattro; ma questa volta lo spaccarono soltanto in tre. Alessandro, vescovo di Alessandria, ritenne di dover predicare che, essendo Dio necessariamente individuale, semplice, una monade in tutto il rigore della parola, questa monade e' trina.
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