un creatore.» E pronuncio' un bellissimo discorso sulla vegetazione e sul moto e sulla necessita' di un Essere supremo, senza il quale non ci sarebbe ne' moto ne' vegetazione.
Il presidente Grammont, che si trovava allora a Tolosa, riferisce questo discorso nella sua Storia di Francia, oggi cosi' dimenticata; e questo stesso Grammont, per un preconcetto inconcepibile, osa dire che Vanini disse tutto cio'
«per vanita' o per paura, piuttosto che per intima convinzione».
Su che cosa si puo' fondare questo giudizio temerario e atroce del presidente Grammont? E evidente che, dopo la sua risposta, Vanini doveva venir assolto dall'accusa di ateismo. Ma che accadde, invece? Questo disgraziato prete straniero si occupava anche di medicina: si trovo' un grosso rospo vivo, che conservava in casa sua in un vaso pieno d'acqua; e cosi' non si manco' di accusarlo di stregoneria. Si sostenne che quel rospo era il dio che adorava; si attribui' un significato empio a molti passaggi dei suoi libri - la qual cosa e' assai facile e comune - scambiando le obiezioni per affermazioni e interpretando malignamente qualche frase ambigua, avvelenando qualche espressione innocente. Infine, la fazione che lo perseguitava strappo' ai giudici la sentenza che condanno' l'infelice a morte. Per giustificare questa morte bisognava accusare il disgraziato dei piu' orrendi crimini. Il minimo e minimissimo Mersenne spinse la demenza fino a far stampare che Vanini «era partito da Napoli con dodici dei suoi apostoli, per andare a convertire tutte le nazioni all'ateismo». Che miseria! E come avrebbe potuto avere, un povero prete, dodici persone alle sue dipendenze? Come avrebbe potuto convincere dodici napoletani a viaggiare insieme a lui con grande spesa per recarsi a diffondere dappertutto quell'abominevole e rivoltante dottrina, a rischio della vita? Un re sarebbe abbastanza potente da pagare dodici predicatori d'ateismo? Nessuno, prima del padre Mersenne, aveva mai detto una simile assurdita'. Ma, dopo di lui, la si e' ripetuta, se ne appestarono i giornali, i dizionari storici; e la gente, che ama le cose incredibili, ha creduto ad occhi chiusi a questa favola.
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