Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     Sembra dunque che Bayle avrebbe dovuto piuttosto esaminare se sia piu' pericoloso il fanatismo o l'ateismo. Il fanatismo e' indubbiamente mille volte piu' funesto, perche' l'ateismo non ispira passioni sanguinarie, ma il fanatismo ne ispira; l'ateismo non si oppone al crimini, ma il fanatismo porta a commetterli. Supponiamo, con l'autore del Commentarium rerum Gallicarum, che il cancelliere dell'Hospital non fece altro che leggi sagge, non consiglio' altro che la moderazione e la concordia; i fanatici commisero le stragi della notte di San Bartolomeo. Hobbes passo' per ateo: condusse una vita tranquilla e morigerata; i fanatici del suo tempo inondarono di sangue l'Inghilterra, la Scozia e l'Irlanda. Spinoza non solo era ateo, ma insegno' l'ateismo; non fu certamente lui a prender parte all'assassinio giuridico di Barneveldt; non fu lui a fare a pezzi i due fratelli De Witt e a mangiarseli arrosto. Gli atei sono per lo piu' studiosi arditi e fuorviati che ragionano male e che, non riuscendo a comprendere la creazione, l'origine del male, e altre difficolta', ricorrono all'ipotesi dell'eternita' delle cose e della necessita'. Gli ambiziosi, i viziosi, non hanno tempo di ragionare e di abbracciare un cattivo sistema: hanno altro da pensare che far confronti tra Lucrezio e Socrate. Cosi' vanno le cose tra noi.


     Non andavano cosi' nel senato di Roma, quasi tutto composto di atei per teoria e pratica, ossia di gente che non credeva ne' alla provvidenza, ne' alla vita futura: quel senato era un'assemblea di filosofi, di dissoluti e di ambiziosi, tutti pericolosissimi, che portarono allo sfacelo la repubblica. L'epicureismo continuo' a sussistere sotto l'impero: gli atei del senato erano stati dei faziosi, ai tempi di Silla e di Cesare; sotto Augusto e Tiberio, furono degli atei schiavi. Io non vorrei avere a che fare con un principe ateo che avesse il suo interesse a farmi pestare in un mortaio: sono sicurissimo che sarei pestato. Non vorrei, se fossi un sovrano, avere a che fare con dei cortigiani atei, che avessero interesse ad avvelenarmi: mi sentirei costretto a prendere del contravveleno tutti i giorni. e' dunque assolutamente necessario, per i principi e per i popoli, che l'idea di un Essere supremo, creatore, reggitore, remuneratore e vendicatore, sia profondamente radicata negli animi.


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