Forse per il solo fatto che ti parlo, tu pensi ch'io abbia sentimento, memoria, idee? Ebbene, non ti parlo: mi vedi rincasare con aria afflitta, cercare inquieto un foglio, aprire lo scrittoio dove mi ricordo d'averlo chiuso, trovarlo, leggere con gioia. E cosi' concludi che io ho provato il sentimento dell'afflizione e quello del piacere, che ho memoria e conoscenza.
Giudica adesso con lo stesso metro quel cane che ha perduto il padrone, che l'ha cercato per tutte le strade con guaiti dolorosi, che rientra in casa agitato, inquieto, che sale, scende, va di stanza in stanza e trova infine nel suo studio il padrone che ama, e gli testimonia la propria gioia con la dolcezza dei suoi mugolii, saltando, e leccandolo. Dei barbari agguantano questo cane, che nel senso dell'amicizia supera in modo cosi' straordinario l'uomo, lo inchiodano su una tavola, e lo sezionano vivo per mostrarti le vene mesenteriche. Scopri in lui gli stessi organi della sensibilita' che sono in te. Rispondimi, meccanicista: la natura ha dotato quest'animale di tutti gli impulsi del sentimento perche' non senta? Ha forse dei nervi perche' resti impassibile? Non supporre questa impertinente contraddizione nella natura.
Ma i maestri della scuola domandano che cos'e' l'anima delle bestie. Io, questa domanda, non la capisco. Un albero ha la facolta' di ricevere nelle sue fibre la linfa che vi circola, di far sbocciare le gemme delle sue foglie e dei suoi frutti: mi domanderete allora che cos'e' l'anima di quest'albero? Esso ha ricevuto questi doni; e l'animale ha ricevuto quelli del sentimento, della memoria, di un certo numero di idee. Chi gli ha dato tutti questi doni? Colui che fa crescere l'erba dei campi e gravitare la terra intorno al sole.
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