CU-SU
Se quest'idea non e' ancora sviluppata presso questo povero popolo, lo sara' senza dubbio un giorno. Ma che ci importa una sventurata piccola nazione, quando i babilonesi, gli egiziani, gli indiani e tutte le nazioni civili hanno ricevuto questo dogma salutare? Se foste malato, rifiutereste un rimedio approvato da tutti i cinesi, col pretesto che alcuni barbari delle montagne non han voluto servirsene? Dio vi ha dato la ragione: essa vi dice che l'anima deve essere immortale; e' dunque Dio stesso che ve lo dice.
KU
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Ma come potro' essere ricompensato o punito, quando non saro' piu' io, quando non saro' piu' niente di cio' che costituisce la mia persona? Solo in virtu' della mia memoria io sono sempre io: se durante la mia ultima malattia perdo la memoria, bisognera' dunque che dopo la mia morte un miracolo me la restituisca per farmi rientrare nell'esistenza che ho perduto?
CU-SU
Se un principe avesse sgozzato la sua famiglia per regnare, se avesse tiranneggiato i suoi sudditi, credete che se la caverebbe dicendo a Dio: «Non sono piu' io, ho perduto la memoria, tu t'inganni, non sono piu' la stessa persona.»
Credete che Dio si contenterebbe di questo sofisma?
KU
Ebbene, sia, m'arrendo. Volevo fare il bene per me stesso, lo faro' anche per piacere all'Essere supremo; pensavo che bastasse che la mia anima fosse giusta in questa vita, sperero' ch'essa sia felice in un'altra. Vedo che questa opinione e'
buona per i popoli e per i principi, ma il culto di Dio mi mette in imbarazzo. Dialogo quarto
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