Cio' che soprattutto mi contraria e' il fatto che tali fantasticherie sono predicate ogni giorno dai bonzi, che seducono il popolo per governarlo; essi si rendono rispettabili con mortificazioni che insultano la natura: gli uni si privano per tutta la vita degli alimenti piu' salutari, come se non si potesse piacere a Dio se non mangiando male; gli altri si mettono attorno al collo una catena da forzato, della quale talvolta si rendono degnissimi; si piantano chiodi nelle cosce, come se queste fossero delle tavole; e il popolo li segue in folla. Se un re emana qualche editto che loro non approvano, vi dicono freddamente che quell'editto non si trova nei commentari del dio Fo e che e' meglio obbedire a Dio che agli uomini. Come rimediare a una malattia popolare cosi' stravagante e pericolosa? Voi sapete che la tolleranza e' il principio del governo della Cina e di tutti quelli dell'Asia; ma quest'indulgenza non e' poi funesta, quando espone un impero ad essere sconvolto dalle opinioni dei fanatici?
CU-SU
Che Shang-ti mi preservi dal voler spegnere in voi questo spirito di tolleranza, questa virtu' cosi' rispettabile, che e' per le anime cio' che la possibilita' di nutrirsi e' per i corpi. La legge naturale permette a ciascuno di credere quel che vuole, come di nutrirsi di quel che preferisce. Un medico non ha il diritto di uccidere i suoi malati perche' non hanno osservato la dieta prescritta. Un principe non ha il diritto di far impiccare quei sudditi che non la pensano come lui: ha pero' il diritto di impedire i disordini; e, se e' saggio, gli sara' facile sradicare le superstizioni. Sapete cosa accadde a Daone, sesto re della Caldea, circa quattromila anni fa?
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