Nei suoi libri si trovano poche idee confuse, incoerenti, e in tutto degne di un popolo barbaro, sulla struttura del cielo. Il loro primo cielo era l'aria; il secondo, il firmamento, cui erano attaccate le stelle; questo firmamento era solido e di ghiaccio e sosteneva le acque superiori, le quali sfuggirono da questo serbatoio per mezzo di porte, chiuse e cateratte, ai tempi del diluvio.
Al di sopra di questo firmamento, o di quelle acque superiori, v'era il terzo cielo, o Empireo, dove fu rapito san Paolo. Il firmamento era una specie di mezza volta che abbracciava la terra. Il sole non faceva il giro di un globo, che essi non conoscevano: quando era giunto in Occidente, tornava in Oriente per una via sconosciuta; e se non lo si vedeva, era - come dice il barone de Foeneste - perche' se ne tornava di notte. Per giunta, gli ebrei avevano rubato queste fantasticherie ad altri popoli. La maggior parte di questi, eccettuati i caldei, consideravano il cielo come solido; la terra, fissa e immobile, era piu' lunga da oriente a occidente, che non dal 39
mezzogiorno al nord, di un buon terzo: di qui i termini «longitudine» e «latitudine», che noi abbiamo adottato. e'
evidente che, con tale opinione, era impossibile che ci fossero antipodi. Cosi' sant'Agostino tratta l'idea degli antipodi come un'assurdita', e Lattanzio dice espressamente: «C'e' dunq ue gente cosi' insensata da credere che esistano uomini la cui testa sta piu' in basso dei piedi?»
E san Crisostomo, nella sua quattordicesima omelia, esclama: «Dove sono coloro che pretendono che i cieli siano mobili, e la loro forma circolare?»
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