Il bene che la confessione ha fatto e' di avere talvolta ottenuto la restituzione di piccoli furti. Il male, e' di avere costretto talvolta i penitenti, nei disordini degli stati, a essere ribelli e sanguinari per dovere di coscienza. I preti guelfi rifiutavano l'assoluzione ai ghibellini, e i preti ghibellini si guardavano bene dall'assolvere i guelfi. Gli assassini degli Sforza, dei Medici, dei principi d'Orange, dei re di Francia, si preparavano ai loro parricidi col sacramento della confessione.
Luigi XI e la Brinvilliers si confessavano non appena avevano commesso un delitto, e si confessavano spesso, come i ghiottoni si purgano per aver piu' appetito.
Se ci si potesse stupire di qualcosa, ci si stupirebbe per prima cosa della bolla di papa Gregorio XV, emanata da Sua Santita' il 30 agosto 1622, con la quale o rdinava di rivelare in certi casi le confessioni. La risposta del gesuita Coton a Enrico IV durera' piu' dell'ordine dei gesuiti: «Rivelereste la confessione di un uomo risoluto ad assassinarmi?» «No, ma mi metterei tra voi e lui.»
CONVULSIONI
Si danzo', intorno al 1724, nel cimitero di Saint-Me'dard. Vi si fecero molti miracoli; eccone uno, riferito in una canzone della duchessa del Maine:
Un de'crotteur a' la royale,
Du talon gauche estropie',
Obtint pour grâce spe'ciale
D'être boiteux de l'autre pied.
Le convulsioni miracolose, come san tutti, continuarono finche' non venne messa una guardia al cimitero.
De par le roi, de'fense a' Dieu
De plus fre'quenter en ce lieu.
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