Colui che maggiormente contribui' a fortificare questa societa' nascente fu quello stesso Paolo che con tanta crudelta' l'aveva perseguitata. Era nato a Tarso, in Cilicia, educato dal famoso dottore fariseo, Gamaliele, discepolo di Hille'l. Gli ebrei pretendono che egli ruppe con Gamaliele quando costui si rifiuto' di dargli sua figlia in sposa. Si trova qualche traccia di questo aneddoto in fondo agli Atti di santa Tecla. Questi Atti riferiscono che egli aveva la fronte larga, la testa calva , le sopracciglia unite, il naso aquilino, il corpo corto e robusto, e le gambe storte. Luciano, nel suo Dialogo di Filopatride, ne fa un ritratto abbastanza simile. e' assai dubbio che Paolo fosse cittadino romano, perche' a quei tempi non si concedeva quel titolo a nessuno degli ebrei; essi erano stati cacciati da Roma da Tiberio, e Tarso divenne colonia romana solo cent'anni dopo sotto Caracalla, come riferiscono Cellario nella sua Geografia (libro III), e Grozio nei suoi Commentari sugli Atti.
I fedeli presero il nome di cristiani in Antiochia, verso l'anno 60 della nostra era, ma furono conosciuti nell'impero romano, come vedremo piu' in la', sotto altri appellativi. Prima si distinguevano solo con il nome di
«fratelli», «santi» o «fedeli». Dio, che era sceso sulla terra per offrire un esempio di umilta' e di poverta', diede cosi' alla sua Chiesa i piu' deboli inizi, e la diresse in quello stesso stato di umiliazione nel quale aveva voluto nascere. Tutti i primi fedeli furono uomini oscuri, tutti lavoravano con le loro mani. L'apostolo Paolo afferma che si guadagnava la vita fabbricando tende. San Pietro risuscito' una donna, Dorcas, che cuciva le vesti dei confratelli. L'assemblea dei fedeli a loppe (Giaffa) si teneva nella casa di un conciatore chiamato Simone, come e' detto nel capitolo IX degli Atti degli Apostoli.
|