Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     in greco, e collatio in latino. C'e' solo da osservare che il greco dice: «Io credo in Dio padre onnipotente, che fece il cielo e la terra» $Ðe'óôåýu' åko' fíá þ å' í ðáôÝñá ðáíôï êñÜôï ñá, ðï e'çôxí

     ï šñáíï (tm) êár ãyo'$); e che il latino traduce $ ðï e'çôxí$, «facitor

     e», «formatore», con creatorem. Piu' tardi, al primo

     concilio di Nicea, si adotto' factorem.

     Il cristianesimo si stabili' dapprima in Grecia. Qui i cristiani ebbero da lottare contro una nuova setta di giudei, diventati filosofi a forza di frequentare i greci, la setta della Gnosi, o degli gnostici; ad essa si mescolarono molti nuovi cristiani. Tutte queste sette godevano allora della piena liberta' di dogmatizzare, di parlare e di scrivere; pero' sotto Domiziano la religione cristiana comincio' a dare qualche ombra al governo.


     Ma lo zelo di qualche cristiano, che non era secondo scienza, non impedi' alla Chiesa di compiere i progressi che Dio le destinava. I cristiani celebrarono i loro misteri in case solitarie, in cantine, durante la notte; di qui (secondo Minucio Felice) fu dato loro il nome di lucifugaces. Filone li chiama gesseeni. I loro nomi piu' comuni nei primi quattro secoli, presso i gentili, erano quelli di galilei e di nazareni; ma il nome di cristiani prevalse su tutti gli altri. Ne' la gerarchia ne' le pratiche rituali furono istituite tutte in una volta; i tempi apostolici furono differenti da quelli che li seguirono. San Paolo, nella sua I Lettera ai Corinzi, ci informa che, quando i fratelli, circoncisi o incirconcisi, erano riuniti, se parecchi profeti volevan parlare, solo due o tre potevano farlo; e che se qualcuno, nel frattempo, aveva una rivelazione, il profeta che aveva preso la parola doveva tacere. e' su questa usanza della Chiesa primitiva che si fondano ancora oggi alcune comunioni cristiane, che tengono assemblee senza gerarchia. Era permesso a tutti di parlare in chiesa, eccettuate le donne. e' vero che Paolo proibisce loro di parlare, nella I Lettera ai Corinzi, ma nella stessa lettera, al capitolo XI, v. 5, sembra anche autorizzarle a predicare o profetizzare: «Ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, disonora il suo capo»; e' come se essa fosse stata rasata. Le donne credettero che fosse loro permesso parlare, purche' si coprissero il capo con un velo. Quel che e' oggi la santa messa, che si celebra al mattino, era la cena, che si teneva la sera; queste usanze cambiarono, via via che la Chiesa si consolido'. Una societa' piu' estesa esigeva piu' regolamenti, e la prudenza dei pastori si conformo' ai tempi e ai luoghi.


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