Eusebio, dal quale il benedettino Ruinart ha tratto questo racconto, avrebbe dovuto rispettare abbastanza i miracoli dell' Antico e del Nuovo Testamento (dei quali nessuno dubitera' mai) e non associarli a storie cosi' sospette che potrebbero scandalizzare le fedi deboli.
Quest'ultima persecuzione non si estese a tutto l'impero.
C'erano allora in Inghilterra manifestazioni di cristianesimo, che presto si spensero per riaccendersi poi sotto i re sassoni. La Gallia meridionale e la Spagna pullulavano di cristiani. Il cesare Costanzo Cloro li protesse molto in tutte queste province. Egli aveva una concubina che era cristiana: e' la madre di Costantino, conosciuta sotto il nome di sant'Elena. Non ci fu mai tra loro un regolare matrimonio; anzi, nel 292 egli la ripudio' e sposo' la figlia di Massimiano Ercole; ma Elena aveva conservato su di lui un forte ascendente e gli aveva ispirato un grande rispetto per la nostra santa religione.
La divina Provvidenza preparo', per vie che sembrano umane, il trionfo della sua Chiesa. Costanzo Cloro mori'
nel 306 a York in Inghilterra, in un tempo in cui i figli che aveva avuto dalla figlia di un cesare erano ancora in tenera eta' e non potevano quindi pretendere di governare l'impero. Costantino ebbe il cora ggio di farsi eleggere a York da cinque o seimila soldati, per la maggior parte germanici, galli e inglesi. Sembrava poco probabile che una tale elezione, fatta senza il consenso di Roma, del Senato e delle legioni, potesse essere valida; ma Dio gli diede la vittoria su Massenzio, eletto a Roma, e lo libero' poi da tutti i suoi colleghi. Non si puo' tacere che sulle prime Costantino si rese indegno dei favori celesti; infatti assassino' tutti i suoi congiunti, sua moglie e suo figlio. Si puo' dubitare di cio' che riferisce Zosimo in proposito. Egli dice che Costantino, agitato dai rimorsi dopo tanti delitti, domando' ai pontefici dell'impero se ci fossero espiazioni per lui, e quelli gli risposero che non ne conoscevano. e' ben vero che non ce n'erano state neanche per Nerone, il quale non aveva osato assistere ai sacri misteri in Grecia. Eppure erano in uso i tauroboli, ed e' assai difficile credere che un imperatore onnipotente non abbia potuto trovare un sacerdote che volesse accordargli sacrifici espiatori. Forse e' ancora meno credibile che Costantino, tutto preso dalla guerra, dalla sua ambizione, dai suoi progetti, e circondato da adulatori, abbia trovato il tempo di provare rimorsi. Zosimo aggiunge che un sacerdote egiziano, arrivato dalla Spagna, e che aveva accesso all'imperatore, gli promise l'espiazione di tutti i suoi delitti nella religione cristiana. Si e' pensato che questo sacerdote fosse Osio, vescovo di Cordova.
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