Gli altri, che erano ortodossi, allegavano passi piu' conformi all'eterna divinita' di Gesu'. Questo, ad esempio:
«Mio padre ed io siamo una medesima cosa»; parole che i loro avversari interpretavano come significanti: «Mio padre ed io abbiamo lo stesso scopo, la stessa volonta'; io non ho altri desideri che quelli di mio padre.» Alessandro, vescovo d'Alessandria, e, dopo di lui, Atanasio, erano a capo degli ortodossi; ed Eusebio, vescovo di Nicomedia, con diciassette altri vescovi, il prete Ario, e parecchi altri preti, erano del partito opposto. Il dissidio si inaspri' a tal punto che sant'Alessandro tratto' i suoi avversari da anticristi.
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Infine, dopo moltissime dispute, lo Spirito Santo cosi' decise nel concilio, per bocca di 299 vescovi contro 18:
«Gesu' e' figlio unico di Dio, generato dal Padre, ossia dalla sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, vero Dio da vero Dio, consustanziale al Padre; e noi crediamo anche nello Spirito Santo ecc.» Questa la formula del concilio. Si vede da questo esempio quanto i vescovi prevalessero sui semplici preti: stando al rapporto dei due patriarchi d'Alessandria che scrissero la cronaca di Alessandria in arabo, duemila persone del secondo ordine erano del parere di Ario.
Ario fu esiliato da Costantino; ma anche Atanasio fu esiliato quasi subito, e Ario venne richiamato a Costantinopoli; ma san Macario prego' con tanto ardore Dio di far morire Ario prima che egli potesse entrare nella cattedrale, che Dio esaudi' la sua preghiera. Ario mori' mentre si recava in chiesa, nel 330. L'imperatore Costantino chiuse la propria vita nel 337. Affido' il suo testamento a un prete ariano e mori' tra le braccia del capo degli ariani Eusebio, vescovo di Nicomedia, dopo essersi fatto battezzare sul letto di morte, e lasciando la Chiesa trionfante ma divisa.
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