Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     tre anni. "Non basta," disse il Signore, nel terzo capitolo, "devi prendere una donna che non sia solo dissoluta, ma adultera." Osea ubbidi', pero' la cosa gli costo' quindici scudi e uno staio e mezzo di orzo; perche' voi sapete che nella terra promessa c'era pochissimo grano: Quale sara' il significato di tutto cio'?» «Non lo so,» risposi. «E io nemmeno,»

     disse il rabbino.

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     Si avvicino' un gran dotto, e ci disse che erano ingegnose finzioni, molto affascinanti. «Ah, signore,» gli rispose un giovane istruito, «se volete delle finzioni, datemi retta, preferite quelle di Omero, di Virgilio e di Ovidio. Chiunque ama le profezie di Ezechiele merita di far colazione con lui.»

     F

     FALSITa' DELLE VIRTu' UMANE

     Quando il duca di La Rochefoucauld ebbe scritto le sue massime sull'amor proprio, ed ebbe messo in rilievo questa molla che tiene in piedi l'uomo, un tale signor Esprit, dell'Oratoire, scrisse un libro capzioso, intitolato De la faussete' des vertus humaines. In esso sostiene che non esiste alcuna virtu'; ma, per fortuna, termina ogni capitolo rinviandoci alla carita' cristiana. Cosi', secondo messer Esprit, ne' Catone, ne' Aristide, ne' Marco Aurelio, ne' Epitteto erano gente perbene; gente perbene se ne puo' trovare soltanto fra i cristiani. Fra i cristiani, non c'e' virtu' se non fra i cattolici; fra i cattolici, bisogna ancora eccettuare i gesuiti, nemici degli oratoriani; pertanto, la virtu' non si troverebbe che tra i nemici dei gesuiti.


     Il signor Esprit comincia col dire che la prudenza non e' una virtu'; infatti, argomenta, e' spesso ingannata. e'


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