FILOSOFIA
Filosofo, «amante della saggezza», ossia «della verita'». Tutti i filosofi hanno avuto questa dupli ce facolta': non c'e' nessun filosofo dell'antichita' che non abbia dato esempi di virtu' agli uomini e lezioni di verita' morali. Essi poterono ingannarsi tutti nella fisica, ma questa e' cosi' poco necessaria alla condotta della vita che i filosofi non ne avevano nessun bisogno. Sono occorsi secoli per conoscere una parte delle leggi della natura. Un giorno solo basta a un saggio per conoscere i doveri dell'uomo.
Il filosofo non e' un entusiasta, non s'erige a profeta, non si dice ispirato dagli dei; e cosi' non porro' nel novero dei filosofi ne' l'antico Zoroastro, ne' Ermete, ne' l'antico Orfeo, ne' alcuno di quei legislatori di cui si gloriavano le nazioni della Caldea, della Persia, della Siria, dell'Egitto e della Grecia. Coloro che si proclamarono figli degli dei erano padri dell'impostura; e, se si servirono della menzogna per insegnare alcune verita', erano indegni d'insegnarle; non erano filosofi: erano tutt'al piu' dei prudentissimi mentitori.
Per quale fatalita', forse vergognosa per i popoli occidentali, dobbi amo arrivare fino all'estremo Oriente per trovare un saggio semplice, alieno dal fasto e dall'impostura, che insegnava agli uomini a vivere felici seicento anni prima della nostra era, in un tempo in cui da noi tutto il nord ignorava l'alfabeto e i greci cominciavano appena a distinguersi per la loro saggezza? Questo saggio e' Confucio, che, unico fra tutti i legislatori, non volle mai ingannare gli uomini. Quale piu' bella regola di condotta fu mai data, dopo di lui, in tutta la terra? «Governate uno Stato come si deve governare una famiglia: non si puo' ben governare la propria famiglia che dandole il buon esempio.
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